Incrementare le digital skills divertendo. I percorsi innovativi dell’Ente Attività Sociali di Acireale

di Tatjana Strano

 

L’interesse dell’Ente Attività Sociali di Acireale, oggi Ente del Terzo Settore, per la media education, ha accompagnato le pervasive trasformazioni della società digitale con l’intento di potenziare le competenze di tutti coloro che esercitano responsabilità educative (genitori, docenti e operatori sociali) ma anche di incrementare negli adolescenti coscienza critica e responsabilità nell’uso prudente e creativo delle nuove tecnologie.
Negli ultimi anni l’EAS ha attinto anche al sostegno del network internazionale afferente al progetto europeo Meet and Code, nato per promuovere lo sviluppo del pensiero computazionale e le abilità di coding funzionali a sviluppare la logica, il pensiero sequenziale e le capacità di problem solving.  A tale attenzione è stata affiancata una costante cura per la base valoriale degli adolescenti, che risentono del clima di indeterminatezza e disorientamento etico della società contemporanea, centrata sull’apparenza, sul narcisismo e sulla ricerca della facile popolarità, anche mediatica. Da queste premesse sono nati negli ultimi anni diversi laboratori educativi, che per il 2021 sono stati rivolti ai preadolescenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Paolo Vasta” di Acireale.
L’ideazione progettuale e la direzione scientifica dei laboratori è stata assunta dalla dott.ssa Maria Pia Fontana, presidente dell’Ente Attività Sociali, mentre l’accompagnamento formativo degli studenti è stato affidato alla prof.ssa Loredana Battiato, animatrice digitale, e alla tutor dott.ssa Tatjana Strano. La scelta di intercettare la fascia di età preadolescenziale è stata indotta non solo dalla volontà di realizzare una precoce identificazione dei bisogni e di eventuali fattori di rischio nella popolazione studentesca, ma anche un tempestivo orientamento delle attitudini dei ragazzi verso un uso originale e creativo delle tecnologie. La didattica laboratoriale è risultata un’efficace strategia formativa nella quale gli alunni sono riusciti ad appropriarsi di nuovi apprendimenti in un contesto principalmente pratico, collaborativo e stimolante.
I laboratori, tenuti nel mese di ottobre, hanno riguardato il tema “Bellezze fuori dal coro. Influencer diversamente social”, e “Le regole che fanno smart. Vincoli e libertà per città digitali” ed entrambi hanno previsto l’uso di applicativi idonei a sviluppare il pensiero computazionale, come Scratch e Code, unitamente a strumenti idonei a incentivare l’interattività sia durante la ricerca e reperimento di materiale informativo, tratto anche dai social network e dall’immaginario adolescenziale, che ai fini della fase di valutazione conclusiva dell’esperienza.
In un’epoca in cui l’aspetto esteriore è alla base delle relazioni e quel che predomina sui canali social è fortemente legato ad un concetto di bellezza puramente esteriore, all’esibizione di beni di lusso e di popolarità mediatica (accumulo di like, cuoricini, numero di follower o di visualizzazioni) il rischio è quello di creare nei giovani l’ossessione verso modelli irraggiungibili e non realistici del Sè, con conseguenti vissuti di frustrazione o con la ricerca esaspera di modificare la propria corporeità sia attraverso la manipolazione della propria immagine che sottoponendosi a pratiche alimentari disfunzionali che talvolta sconfinano nell’anoressia. Imparare a misurare il proprio valore e adeguare la propria autostima in base al seguito che si riesce a conquistare sul web, al numero di like o di follower raggiunti, finisce così per alimentare insicurezze e incentiva l’ostentazione ad oltranza di Sé nonché pratiche esibizionistiche sempre più narcisistiche e incaute. Pertanto, durante la prima esperienza laboratoriale i ragazzi sono stati incoraggiati alla ricerca di modelli meno scontati di bellezza, più centrati sui contenuti, sui valori, sull’ironia, sulla sensibilità. Attraverso l’utilizzo del programma Scratch hanno sviluppato un identikit di “Influencer diversamente social” originale ed innovativo, ma al contempo rispondente alla sensibilità su tematiche sociali utili per la collettività.
L’iniziativa inoltre è riuscita a far riflettere sul senso della popolarità mediatica, sui vantaggi e sui vincoli della visibilità, valorizzando le intuizioni e le sensibilità dei ragazzi e sviluppando contemporaneamente abilità digitali e pensiero critico.
L’interesse verso i temi trattati, familiari all’universo simbolico degli adolescenti, hanno fatto sì che gli studenti sviluppassero sin da subito curiosità, motivazione e voglia di mettesi in gioco, oltre che il desiderio di dimostrare abilità e fantasia, in un contesto collaborativo non giudicante e aperto al confronto di diversi punti di vista e prospettive.
L’altra esperienza laboratoriale è stata invece centrata sul valore delle regole che presiedono all’interazione social. Partendo dalle cinque key words, persona, parole, partecipazione, privacy e proprietà, che identificano dimensioni di cruciale rilevanza nelle agorà digitali e nella comunicazione mediata da internet, si sono quindi approfonditi, in chiave digitale, i temi della personalità e dignità umana, della tutela dei dati personali, del diritto di espressione, ma anche il rispetto dell’integrità e del punto di vista degli altri, e il dovere di una narrazione obiettiva e documentata dei fatti, senza appropriarsi indebitamente di materiale coperto dal diritto di autore. Internet è una finestra sul mondo, che può però trasformarsi, se non utilizzata con prudenza e onestà, in un occhio pervasivo e invadente sulla vita delle persone, facendo venir meno non solo il concetto di privacy ma anche quello di dignità di sé e dell’altro.
Nell’era digitale infatti le tecnologie digitali hanno creato ulteriori opportunità per l’esercizio dei diritti di partecipazione, di espressione del proprio pensiero della conoscenza, ma allo stesso tempo possono tradursi in minacce e sfida per la sicurezza dei propri dati personali, per la correttezza dell’informazione o per la manifestazione di nuove forme di prevaricazione e conflittualità e di nuove tipologie di reati (es. cyberstalking, adescamento dei minori on line, revenge porn, truffe on line, furto di identità digitale, ecc.). I valori e i principi riconosciuti dalla nostra Costituzione restano ancora un punto di riferimento fondamentale, malgrado la grossa distanza temporale tra la sua entrata in vigore e l’avvento della rivoluzione digitale.

I ragazzi sono stati quindi incentivati ad animare, attraverso simpatiche vignette, i principi costituzionali sulla piattaforma Code.org. È stata altresì stimolata la riflessione sui gruppi digitali, da WhatsApp a Facebook, per distinguere le aggregazioni lecite da quelle che istigano alla violenza, all’odio o alla criminalità. Alternando aspetto ludico e attenzione ai valori, abilità pratiche con l’acquisizione di nuove nozioni, gli adolescenti coinvolti non solo hanno imparato facendo (learning by doing), ma hanno imparato anche divertendosi e ciò è la migliore garanzia di apprendimenti efficaci e duraturi.

 

copyright 2021 © by Maria Pia Fontana –  Tutti i diritti sono riservati

 

Scritto daMaria Pia Fontana

2 comments to “Incrementare le digital skills divertendo. I percorsi innovativi dell’Ente Attività Sociali di Acireale”
  1. Bella e coinvolgente Formazione rigorosamente attenta alla natura dei tempi e dei modi di apprendimento che essi impongono,talvolta molto faticosi.Mi congratulo con il nuovo corso dall’EAS che lo rende più aperto e inclusivo senza la patina di esclusiva “specializzazione” e attento e sollecito alle modifiche socio culturali che impone la vita di oggi, ai tempi di una rivoluzione culturale che accompagna quella economico ambientale e didattica

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